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Le Isole dell'Arcipelago
Le 62 isole e isolotti
che costituiscono l'Arcipelago si estendono per una superficie di 5.134
ettari, la parte marina si estende per 15.046 ettari Il Parco Nazionale
ha un'estensione - tra terra e mare - di 20.180 ettari. Uno sviluppo
costiero di 180 chilometri. Qui di seguito riportiamo una decrizione
delle principali isole dell'Arcipelago
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La
Maddalena
Isola
madre e capitale dell'omonimo Arcipelago è la porta del Parco.
E' l'unica isola abitata.
La città di La Maddalena ha una popolazione residente di 13000
abitanti.
Duecento anni di storia vissuta intensamente e arricchita del passaggio
di grandi protagonisti che ne hanno elevato il rango.
Denominata un tempo " la piccola Parigi ", La Maddalena è
da annoverare tra le cittadine più belle della Sardegna.
Volano e cuore pulsante dell'intero arcipelago.
La Maddalena vanta un centro storico di particolare pregio architettonico
con importanti vie e grandi piazze dalle quali si diramano vicoli e viuzze
che conducono nel cuore della città antica.
Percorrere il centro storico della Maddalena è come compiere un
viaggio nella storia per i costanti richiami ai grandi personaggi che
l'hanno frequentata.
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Caprera
L'isola di Garibaldi,
dopo la Maddalena, è la seconda isola del Parco per grandezza ma
è la prima per bellezza delle sue coste e delle sue spiagge e per
la particolarità della flora.
Pinete, boschi di lecci, ginepreti, folta macchia mediterranea e profumi
intensi di mirto, lentischio e corbezzolo.
Caprera è collegata a La Maddalena da un ponte e da un istmo su
cui scorre la strada d'accesso al museo garibaldino.
A Caprera, nel golfo di Porto Palma, ha sede il famoso Centro Velico,
la prestigiosa scuola di vela conosciuta ormai in tutto il mondo.
Incantevole nel versante di nord-est dove la scogliera precipita sul mare
e la costa presenta insenature e cale di spettacolare bellezza tra cui
la famosissima Cala Coticcio. A nord-ovest, si trovano invece le isole
di Spargi, Budelli, Razzoli, S.Maria.
Collocate ai confini meridionali delle Bocche di Bonifacio ed esposte
al vento di maestrale. |
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Spargi
e Spargiotto
E
la più grande delle quattro ed è conosciuta per le sue
spiagge poste sul versante orientale.
Cala Corsara, Cala Connari, Cala Granara e tante altre insenature circondate
da grandi rocce di granito scolpite dal vento e da rigogliosa vegetazione
che si ferma sino al limite del bagnasciuga con spiagge dalle sabbie
bianchissime e acqua color smeraldo costituiscono la spettacolarità
di quest'isola che si presenta al visitatore come un autentico angolo
di paradiso.Di Spargi colpiscono, inoltre, le fortificazioni poste sul
versante nord, a picco sul mare, e mimetizzate tra gli enormi massi
di granito e la folta macchia che caratterizza l'intera isola. Spargiotto
è un isolotto a nord-ovest dell'isola di Spargi, esposto alle
tempeste di maestrale è un sito di particolare pregio ambientale
dove nidificano specie rare di uccelli marini quali il cormorano dal
ciuffo, il gabbiano corso, l'uccello delle tempeste
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Budelli
Poco più a nord di Spargi è famosa per la mitica spiaggia
rosa.
L'arenile color corallo (effetto dovuto ad una elevata presenza di bioclasti
derivanti dalla frammentazione di briozoi e foraminiferi, in particolare
Miniacina miniacea di colore rosa) l'intensità cromatica dei
colori del mare e le forme dei graniti che cingono la cala costituiscono
uno spettacolo unico al mondo.
Un monumento naturale da osservare in religioso silenzio.
La spiaggia rosa di Budelli è stata immortalata dal regista Michelangelo
Antonioni con una lunghissima sequenza nel film " Deserto rosso".
Oggi grazie alle norme di salvaguardia, la Spiaggia Rosa è protetta
integralmente.
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La Spiaggia
Rosa - il simbolo del Parco
La Spiaggia Rosa, un mito intramontabile.
Esaltata per lo straordinario effetto cromatico da Michelangelo Antonioni
nel film "Deserto Rosso" primo film a colori del maestro di
Ferrara (1964), oggi, grazie alle norme di salvaguardia del Parco è
completamente tutelata.
Presidiata dalle guide del Parco la si può ammirare come un'opera
d'arte, come un autentico capolavoro della natura, senza però
calpestarne l'arenile e senza fare il bagno.
A distanza di tre anni dal provvedimento di tutela integrale e dalle
norme di salvaguardia, che, evitano gli ancoraggi nella prateria di
Posidonia che alimenta la spiaggia di scheletri di briozoi e foraminiferi
di colore rosa, la spiaggia più famosa del mondo ha ripreso la
sua colorazione naturale, quella che stregò M. Antonioni e Monica
Vitti nel lontano '64 quando, a frequentare quest'angolo di paradiso
erano solo i maddalenini e i pochi turisti del Club Mediterranèe
che organizzavano i bivacchi a Budelli per i vacanzieri in cerca di
emozioni.
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Stato ambientale
della Spiaggia Rosa di Budelli.
La Spiaggia Rosa di Budelli prende la denominazione dalla presenza di
un elevata percentuale di bioclasti (derivanti per la maggior parte
dalla frammentazione dello scheletro di briozoi, in particolare Miriapora
truncata, e foraminiferi, in particolare Miniacina miniacea, di colore
rosa) nella composizione sedimentaria delle sabbie.
Questi bioclasti hanno origine soprattutto nella prateria a Posidonia
oceanica e vanno ad alimentare, dopo il loro disfacimento, la spiaggia
grazie alle correnti di deriva litorale e alle correnti di fondo.
La concentrazione di bioclasti nella Spiaggia Rosa di Budelli è
dovuta ad una eccezionale concomitanza di motivi: morfologia dei fondali
e della costa, presenza di una estesa prateria di Posidonia oceanica,
andamento delle correnti a bassa energia che nel periodo estivo operano
una separazione densimetrica dei materiali mineroclastici e bioclastici,
favorendo la concentrazione di questi ultimi.
L'attuale arretramento del limite superiore della prateria è
causato dai numerosi ancoraggi, dall'agitazione irregolare delle acque,
ad opera delle imbarcazioni, e dalla balneazione; questi fattori hanno
profondamente modificato la composizione delle sabbie di spiaggia con
la riduzione della percentuale dei bioclasti e la quasi scomparsa del
caratteristico colore rosa.
Per evitare il saccheggio di sabbia rosa da parte dei bagnanti che rientravano
a casa con bottiglie e secchielli stracolmi di sabbia rosa e, soprattutto,
per impedire la scomparsa del caratteristico colore rosa dovuto alla
riduzione della percentuale di bioclasti anche ad opera degli ancoraggi
selvaggi nelle praterie di Posidonia antistanti la spiaggia (Cala Roto),
il primo provvedimento effettuato dal Comitato di Gestione alla data
del suo insediamento (Giugno 1998) è stata appunto quella di
tutelare integralmente la Spiaggia Rosa chiudendola alla balneazione,
al transito e all'ancoraggio delle imbarcazioni per ripristinare gli
assetti naturali e per recuperare gli aspetti estetico - paesaggistici
che ormai hanno assunto un valore di risonanza internazionale.
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Razzoli
e Santa Maria
Sono pressochè
unite dal Passo degli Asinelli. L'isola di Razzoli è la più
esposta a nord e colpisce per la maestosità della sua scogliera
e per le forme delle sue rocce, simili a sculture di Moore.
Imponente e suggestivo il faro che domina sulle Bocche di Bonifacio.
A S.Maria, invece, dove sorgono alcune abitazioni costruite prima dei
divieti di edificabilità si trova ancora un antichissimo e modesto
convento dove nel medioevo i frati benedettini, in fuga da Bonifacio,
trovarono rifugio.
L'isola ha una bellissima spiaggia, Cala S.Maria, una delle più
grandi dell'Arcipelago. Nella pace di S.Maria lo sceneggiatore Franco
Solinas, uno degli autori più prestigiosi del cinema mondiale,
ha scritto molte pagine dei film più importanti del cinema "impegnato"
italiano.
Nella suggestione di questi luoghi riposa Gian Maria Volontè che
naviga solitario tra le isole e nel vento impetuoso dell'Arcipelago. |
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Il Porto
Madonna
Così viene denominata la laguna dal mare color smeraldo racchiusa
tra le isole di Budelli, Razzoli e S.Maria.
E' indubbiamente il luogo più suggestivo del Parco.
Meta ambita dai diportisti che frequentano il mare del nord est della
Sardegna.
In questo straordinario specchio d'acqua, il Parco ha riservato ampie
zone di mare dedicate ad attività di snorkeling e seawatching.
Nibani, Mortorio, Soffi e Camere
Isole e isolotti disposti a sud-est dell'Arcipelago, di fronte alla
Costa Smeralda, a un tiro schioppo da Porto Cervo e da Porto Rotondo,
meta ambita da migliaia di diportisti.
Isole contese tra il comune di Arzachena che ne rivendicava la sovranità
e quello di La Maddalena al quale da sempre appartengono.
Con l'istituzione del Parco si è definitivamente posto fine al
contenzioso.
Anche queste isole "dimenticate" fanno parte a pieno titolo
del Parco Nazionale dell'arcipelago di La Maddalena e grazie all'istituzione
dell'area protetta, sono oggi tutelate dalle norme di salvaguardia ambientale.
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